martedì 14 aprile 2015

Entri la luce


Quante porte chiuse, quante porte sbarrate ci sono tra noi; gente che non vede e non sa respirare la libera atmosfera della Pasqua! 
Tutte le volte che ci chiudiamo in noi stessi o ci lasciamo dominare dall'egoismo, dalla ambizione, dalla invidia, dalla sensualità; tutte le volte che un ostacolo ci ferma, un puntiglio ci blocca o una difficile alternativa ci riempie di dubbi, noi abbiamo bisogno di risorgere, di spezzare un muro, 
di uscire nuovamente all'aria aperta, al libero sole di Dio. In fondo, la vita è un seguito di risurrezioni come queste, poco appariscenti, ma ognuna con il suo piccolo dramma, ognuna con i suoi problemi piccoli e grandi da risolvere. Nella vita di ogni creatura c'è sempre un Venerdì santo che spezza e distrugge, che abbatte e ferisce; talvolta tarda a venire, ma finisce sempre per arrivare qualcosa che drammaticamente sembra tagliarci fuori dalla speranza, dalla gioia, da Dio. Ma restare chiusi e quasi sigillati in quel dubbio, rimanere presi nella fitta rete dei problemi, significa lasciare passare inutilmente la Pasqua. 
Non c'è problema né situazio umana che non abbia una soluzione agli occhi di Dio. Aprire le finestre, abbattere i muri inutili, le porte sprangate dalla paura significa anzitutto rispondere al significato della Pasqua, e alla stupenda ampiezza spirituale di tutta la vita.

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